Istituto Piccole Sorelle dei Poveri

Centralizzazione degli allarmi per la sicurezza dei pazienti

La centralizzazione dei sistemi di allarme nelle strutture sanitarie e socioassistenziali è cruciale per garantire sicurezza agli assistiti. Proprio con questo obiettivo, l’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri di Roma, casa di riposo per anziani dedicata all’accoglienza dei meno abbienti, ha adottato il sistema centralizzato Ofelia di ASCOM

LPiccole Sorelle dei Poveri sono una congregazione internazionale fondata nel 1839 da Santa Giovanna Jugan. Insieme ad una rete diversificata di collaboratori, le Piccole Sorelle si occupano dell’accoglienza e dell’assistenza degli anziani poveri in oltre 30 Paesi del mondo. Sulla scia dell’opera avviata dalla Fondatrice, la missione delle Piccole Sorelle dei Poveri è rimasta nel tempo quella di offrire ad anziani bisognosi di ogni razza e religione una casa dove essere accolti, curati come in famiglia e accompagnati con dignità fino alla fine. L’Istituto di Roma, nel rione Monti, che ospita a oggi una cinquantina di anziani, ha adottato negli ultimi anni la soluzione ASCOM Ofelia, un sistema per la centralizzazione degli allarmi volto a garantire una maggiore sicurezza agli assistiti. Con la Madre Superiora dell’Istituto, abbiamo inteso comprendere meglio la natura della struttura, il numero di anziani assistiti e di personale preposto nonché le ragioni che hanno portato alla scelta del sistema Ofelia; con l’IT manager, Salvatore Perrone, abbiamo approfondito gli aspetti più tecnici.

«Il nostro istituto è una struttura di ricovero per anziani poveri che ha l’obiettivo di portare avanti l’opera avviata nel 1839 dalla nostra Fondatrice. I poveri sono quindi per noi sempre coloro che hanno la precedenza», ha spiegato la Madre Superiora, che ha quindi aggiunto: «viviamo di carità per avere il necessario per i nostri anziani. Non abbiamo l’aiuto di enti sociali né sovvenzioni statali. Portiamo avanti questa opera solo grazie alla Provvidenza e al volontariato di chi desidera aiutare i poveri, che rappresentano una realtà tuttora molto presente».

La struttura

La struttura romana delle Piccole Sorelle dei Poveri si articola in un edificio principale di tre piani e alcune piccole strutture satellite che sorgono all’interno del giardino. Ogni anziano dispone di una stanza singola con bagno privato. «Quasi tutte le camere sono singole. Al secondo piano abbiamo una parte con camere doppie riservate ai coniugi; non avendone al momento, preferiamo lasciare gli anziani da soli nelle camere per non sottoporli al sacrificio di una convivenza che potrebbe risultare difficile in virtù di diverse abitudini», ha sottolineato la Madre Superiora.

L’importanza di Ofelia nella gestione della struttura è stata cruciale perché è riuscita a mettersi al centro e far dialogare tra loro tutte le parti coinvolte che prima erano nel loro piccolo recinto
Salvatore Perrone
IT Manager

Gli ospiti e il personale

La struttura ospita al momento una cinquantina di anziani a fronte di un numero massimo di 59 a livello di permessi autorizzativi del Comune di Roma. Il personale è presente 24 ore su 24 ed è costituito da 32 dipendenti che operano in regime di turnazione, anche in considerazione della presenza di un certo numero di ospiti non autosufficienti. «Medici non ne abbiamo all’interno. Abbiamo i medici di base per le visite di controllo e abbiamo due infermieri laici e una interna alla struttura. Possiamo contare inoltre su un medico e un cardiologo volontari che vengono ad aiutarci tutte le settimane; ovviamente gli specialisti vengono chiamati al bisogno», ha sottolineato la Madre Superiora. «All’interno della struttura gli ospiti vivono come in una grande famiglia e il rapporto con il personale è di fiducia ma anche di grande spessore umano».

L’esigenza di dotare la struttura di un sistema centralizzato di gestione degli allarmi è stata dettata in primis dal desiderio di garantire maggiore sicurezza agli anziani
MAdre Superiora Istoituto Piccole Soreel dei Poveri

L’esigenza alla base della scelta del sistema Ofelia

«L’esigenza di dotare la struttura di un sistema centralizzato di gestione degli allarmi è stata dettata in primis dal desiderio di garantire maggiore sicurezza agli anziani», ha chiarito la Madre Superiore. «Grazie a questo sistema i nostri ospiti hanno sempre la possibilità di poter chiamare, di giorno e di notte, e c’è sempre qualcuno che può rispondere. Anche prima dell’adozione di questo sistema c’è sempre stata, in tutte le case delle Piccole Sorelle dei Poveri una gestione di campanelli di allarme, anche se di vecchio stampo». La struttura capitolina è stata riaperta dopo la ristrutturazione a maggio 2006; con i lavori l’istituto è stato rivoluzionato sotto molti aspetti, dalle fondamenta al tetto, anche per quanto concerne l’adeguamento alle normative vigenti.

«Dalla ristrutturazione, la Casa è migliorata moltissimo; tuttavia, dopo quasi 20 anni ci sono aspetti che richiedono di essere aggiornati, implementati o più semplicemente che hanno mostrato criticità. Il sistema degli allarmi, ad esempio, è andato in tilt, con i campanelli che si sono bloccati. A quel punto, anche su suggerimento di una sorella originaria delle Filippine che ha sottolineato l’importanza e la diffusione di ASCOM in Oriente, si è deciso di optare per la soluzione Ofelia», ha spiegato la Madre Superiora, che ha espresso grande soddisfazione per la scelta fatta. «Adesso stiamo ancora lavorando per perfezionarlo al meglio ma la situazione è migliorata moltissimo anche grazie all’adozione dei device portatili Dect d63. In questo modo, la chiamata arriva sia nel reparto che sui dispositivi mobili».

Gli aspetti tecnici: Ofelia e gli altri sistemi presenti

L’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri di Roma, di per sé una struttura residenziale di tipo socioassistenziale, non presenterebbe un livello particolare di complessità. «Tuttavia, la complessità aumenta in virtù della presenza di sistemi differenti, che parlano linguaggi diversi e che devono coesistere tra di loro», ha chiarito Perrone. Gli impianti presenti all’interno sono diversi: oltre ad ASCOM, con il sistema Ofelia e la gestione del flusso degli alert sui terminali Dect, è presente un vecchio sistema analogico di telefonia, con un vecchio linguaggio e un vecchio sistema di trasmissione dei dati, un sistema per la prevenzione di incendi di terze parti recentemente aggiornato e quindi di ultima generazione.

«Si tratta in questo caso di sistemi chiusi, caratterizzati da protocolli chiusi. Infine, c’è un sistema di chiamata infermiera, sempre di terze parti. Attualmente stiamo portando avanti con ASCOM anche i sistemi di telecontrollo delle centrali termiche e degli impianti di climatizzazione, di altre marche ancora», ha precisato l’IT manager.

Il punto chiave: l’interoperabilità

Il punto di forza di ASCOM risiede nell’interoperabilità del sistema: grazie a delle interfacce è stato possibile mettere in rete e far dialogare tra loro tutti i diversi sistemi presenti nella struttura.

«E non è stata una cosa semplice. Con delle interfacce specifiche siamo riusciti a portare anche il sistema di chiamata infermiera sui Dect. Anche riguardo agli altri sistemi, nonostante alcune difficoltà incontrate, è stato possibile trovare soluzioni e far dialogare tra loro sistemi caratterizzati da protocolli propri, privati e spesso chiusi. Il lavoro è stato complesso, ma superato in modo egregio, grazie alla presenza, disponibilità e capacità di ASCOM ad offrire suggerimenti nell’implementare soluzioni. Siamo riusciti ad uscire da una situazione davvero molto complessa anche per via dei sistemi wireless interni. Prima dell’avvento di ASCOM all’interno della struttura, inaugurata nel 2006, c’erano i sistemi esistenti all’epoca, non erano presenti dispositivi mobili e i sistemi di allarme riportavano solo il segnale. Il tutto aggravato da interventi estemporanei poco ortodossi; ASCOM si è inserito, quindi, riuscendo a mettere ordine su tutto ciò che era stato eseguito in maniera non ottimale», ha sottolineato Perrone, che ha concluso: «l’importanza di Ofelia nella gestione della struttura è stata cruciale perché è riuscita a mettersi al centro e far dialogare tra loro tutte le parti coinvolte che prima erano nel loro piccolo recinto».

Attualmente sono in corso interventi anche sulla rete telefonica per dare vita a un sistema in cui telefonia e Dect possano parlarsi nel modo più funzionale possibile, come si trattasse di un nuovo unico sistema moderno.

Per la finalizzazione del progetto, prezioso è stato il supporto fornito da VoiPPartners Srl, partner certificato Ascom.

Articolo puublicato sul numero di Aprile 2024 della testata Tecnica Ospedaliera

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